Attraverso il prisma delle fragilità umane, Micaela Ramazzotti ci introduce nel cuore di una famiglia disfunzionale, tracciando le sfumature di una realtà tossica che affronta con coraggio nel suo primo film da regista, intitolato “Felicità”. L’attrice, attratta dalle intricate complessità delle relazioni familiari, ci invita a immergerci in un mondo di emozioni contrastanti e tormentate.
Nelle profondità della sua immaginazione, Ramazzotti ha coltivato l’idea di un racconto che ruota attorno a una famiglia dinamica dalla tossica e dallo sfaldamento inevitabile. La madre ossessiva e disturbata, il padre mitomane che sfrutta il talento della figlia per il proprio vantaggio personale, ei figli fragili e innocenti, catturano l’attenzione dello spettatore in un intreccio di vittime e carnefici. La trama si sviluppa tra due anime pure ei loro genitori rovinati, generando conflitti ed emozioni che richiamano l’attenzione su quanto sia labile il confine tra bene e male.
La narrazione di “Felicità” si snoda tra i contesti contrastanti della Roma della sinistra radical chic di Piazza Vittorio e gli anonimi palazzi dormitorio della periferia di Fiumicino. Ramazzotti ha scelto ambientazioni che conosce bene, avendo radici in quei luoghi, conferendo al film un’autenticità palpabile. Il cast impeccabile del film, guidato dal professore Sergio Rubini nel ruolo di un uomo molto più maturo della giovane Desiré-Ramazzotti, arricchisce il racconto con performance che mettono a nudo le dinamiche complesse tra i personaggi. La lotta tra il desiderio del professore di “educare” Desiré e le tensioni interne della famiglia Mazzoni – composta dal padre showman interpretato da Max Tortora, la madre casalinga interpretata da Anna Galiena e il fratello con problemi di disagio mentale,
Tuttavia, il fulcro di “Felicità” è la protagonista Desiré, interpretata da Micaela Ramazzotti stessa. Una giovane donna che lotta tra l’insicurezza dei genitori e il desiderio di emancipazione personale. Desiré si trova ad affrontare il difficile compito di sostenere il fratello problematico, cercando di curare le ferite della sua famiglia mentre combatte le sue battaglie interiori.
Scritto in collaborazione con le esordienti Isabella Cecchi e Alessandra Guidi, il film è impreziosito dall’illuminazione magistrale di Luca Bigazzi. Prodotta dalla Lotus dei Leone con Rai Cinema, “Felicità” si prepara a giungere nelle sale cinematografiche a partire dal 21 settembre, portando con sé una narrazione intensa e coinvolgente che rimarrà impressa nello spettatore.
Micaela Ramazzotti, nel suo nuovo ruolo da regista, dimostra la sua capacità di dare vita a storie profonde e toccanti, costruendo un ponte tra il mondo dell’interpretazione e quello della regia. “Il mio mestiere è fare l’attrice”, dichiara Ramazzotti, “ma realizzare film partendo dalle mie idee, curando ogni aspetto della produzione e della creazione, è un percorso che intendo continuare ad esplorare”. Con nuove idee già in cantiere, la sua visione e il suo impegno sembrano pronti a lasciare un’impronta duratura nel mondo cinematografico, a condizione, naturalmente, che il pubblico desideri seguirli in questo viaggio emozionante.”